La Seriola - l'acquedotto di Venezia

Bene Culturale DA SALVARE

MOLTI sanno (non credo tutti) che Malcontenta è attraversata, oltre che dal Naviglio Brenta, anche dalla Seriola, che oggi si ritrova ad essere poco più che uno scolo.

POCHI sanno, invece, che questo fosso, che costeggia via Malcanton era un corso d'acqua importantissimo per la sopravvivenza della città di Venezia, ai tempi della Serenissima.

Il "Seriola" o "Ceriola" ( nell'antico dialetto veneziano, significa piccolo o stretto corso d'acqua), fu costruito tra il 1609 e il 1611 per approvvigionare d'acqua potabile Venezia: era lungo 13,5 chilometri e largo quasi un metro.

Per la città lagunare l'approvvigionamento dell'acqua potabile ha sempre rappresentato uno dei problemi più grandi.

All'inizio del 1400 Venezia iniziò a cercare acqua potabile in terraferma individuando nel fiume Brenta il luogo di attingi mento, sancito da decreto del Senato del 1425.


La diretta conseguenza del decreto fu la nascita di una nuova professione: quella degli acquaroli o burchieri, che tramite particolari imbarcazioni (Burci) trasportavano l'acqua dalla località Moranzani sino a Venezia.

Gli acquaioli, nel 1471, si unirono in corporazione e furono incaricati anche loro di sorvegliare i pozzi pubblici per impedire possibili furti o manomissioni.

La qualità dell'acqua del Brenta non era comunque altissima e per ovviare a questo problema la Serenissima decise, nel 1609, di scavare il CANALE SERIOLA che prelevava l'acqua del Brenta all'altezza di Dolo e la portava alla località dei Moranzani, dove erano sempre pronti i burci per il trasporto dell'acqua potabile a Venezia dove, secondo gli ordini del Senato, veniva venduta nei vari quartieri.


Nel punto in cui la Seriola deviava dal Brenta, c'era un'iscrizione marmorea: HINC URBIS POTUS - (di qui l'acqua potabile per la città)

Prima del trasferimento delle acque dal canale ai burchi, queste venivano fatte passare attraverso una serie di vasche con l'intento di filtrarle e separarle dalle impurità (prima forma di depurazione delle acque ad uso umano).

La Seriola era controllata da due Soprastanti, nominati dai Savi Esecutori alle Acque, che avevano il compito di controllare gli argini e che nessuno lavasse i panni o scaricasse immondizie nelle sue acque perché essa doveva essere potabile: chiunque la inquinava doveva pagare pesanti multe.

Il mantenimento dei "pozzi alla veneziana" e la gestione della Seriola, come uniche fonti di approvvigionamento idrico della città di Venezia, continuarono anche dopo la caduta della Repubblica della Serenissima fino al 1884 quando entrò in funzione l'ACQUEDOTTO che univa la terraferma a Venezia e che per la sua inaugurazione fu eretta al centro di Piazza San Marco una fontana.

Un ramo, che si staccava dalla Seriola, andava alla Bucca, dove d'inverno si produceva il ghiaccio da conservare nella vicina "giazzara" da portare a Venezia durante l'estate. 


DESCRIZIONE DELLE IMMAGINI:

1) Gli ACQUAROLI, detti anche burceri da acqua, avevano il compito di trasportare da Lizza Fusina a Venezia l'acqua potabile per mezzo di burchi, grandi barche a fondo piatto. Una volta arrivati in città, gli acquaroli versavano il prezioso liquido nei pozzi pubblici e privati o la fornivano all'ingrosso alle altre arti cittadine (tentori, laneri, lavanderi, osti, verieri da Muràn, etc).

2) La macchina, chiamata RUOTA. Il suo scopo era quello di sveltire il caricamento dell'acqua sui burchi, che la dovevano trasportare a Venezia

3) L'iscrizione marmorea HINC URBIS POTUS che indicava il punto (a DOLO) dal quale si staccava la SERIOLA per prendere l'acqua che sarebbe diventata potabile per la popolazione di Venezia. Ora si trova nel Municipio di Dolo

4) 1884 - Piazza San Marco, Inaugurazione acquedotto

La 'Mariegola' o 'Madre Regola' degli Acquaroli di Venezia 

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia